Si tratta di una domanda che non può certo trovare risposte immediate ed esaustive, poiché l’insegnamento è una realtà dinamica, che non si limita alla semplice trasmissione di elementi formativi e tecnici specifici.
L’insegnante è attivo quando vive quotidianamente questa dinamicità, si immerge in questa avventura giorno dopo giorno, perché sa rispondere alla realtà con una predisposizione personale sempre nuova.
Le risposte di questo contributo sono frutto di riflessioni che nascono dall’osservazione sul campo, dal confronto quotidiano con i colleghi, dall’esperienza personale con studenti e famiglie e da considerazioni nate dopo alcuni corsi di formazione condivisi con altri insegnanti.
Per ogni risposta che introduce la riflessione sono riportate alcune frasi di colleghi che, in questi anni, sono rimaste indelebili nella memoria.
È un formatore e un educatore
“Ci penseranno i suoi genitori”
“Non sono suo padre, il mio lavoro è un altro”
“Ma questo ha una famiglia?”
Formazione ed educazione permettono di avere uno sguardo rivolto allo studente proiettato verso il futuro, come cittadino del mondo.
Non è sufficiente istruire sulla materia: l’insegnante attivo va in profondità, non delega gli aspetti formativi ed educativi ad altri.
L’ora di lezione è un’occasione preziosa per cogliere le necessità e i bisogni degli studenti, per prendersi cura del percorso personale del singolo e del gruppo classe.
L’insegnante formatore ed educatore si pone in ascolto, focalizzando l’attenzione non sono sulle conoscenze, ma anche – e soprattutto – sui valori.
Si ritiene importante far emergere le individualità, con un’ottica di reciprocità nello scambio di esperienze, innescando un processo di crescita del singolo e del gruppo classe.
Tutto questo va vissuto con fluidità, poiché al centro ci sono lo studente e il gruppo, che seguono un percorso sempre in evoluzione.
In un altro contributo presente in questo sito si condividono alcune riflessioni rispetto all’insegnante come educatore.
È colui che desidera mettersi in gioco continuamente
“Sono più di vent’anni che utilizzo queste dispense”
“Ormai sono anni che uso la stessa modalità, non serve cambiare”
L’insegnante attivo è colui che desidera continuamente mettersi in gioco, che vuole rinnovarsi e rinnovare il proprio agire e la propria attività di insegnamento.
Gli studenti sono diversi ogni anno in ogni classe ed è necessario proporre un percorso educativo e formativo con questa consapevolezza.
Alcune metodologie didattiche “tradizionali” funzionano e funzioneranno sempre, ma è importante verificarsi continuamente, proporre sempre qualcosa di nuovo e migliorare il proprio agire di insegnante in una prospettiva più ampia.
Una riflessione personale sul proprio agire è doverosa, per rispondere in modo efficace alle domande che pongono gli studenti.
Queste domande spesso non sono espresse e hanno un contenuto non necessariamente didattico.
L’insegnante attivo sa affinare le proprie capacità di conduzione del gruppo classe proponendo metodologie didattiche attive che facilitano l’attenzione, l’apprendimento attivo e la partecipazione di ogni studente nel percorso formativo.
Le diverse realtà che si possono incontrare (classi numerose, multietniche e multiculturali, studenti BES, ecc.) devono diventare una sfida per creare un ambiente che promuove l’interesse, la curiosità, la partecipazione.
Secondo questa prospettiva la classe diventa uno spazio di crescita in cui ognuno può scoprire se stesso e gestire le proprie emozioni e relazioni.
È colui che utilizza la tecnologia
“Il tablet in classe non serve a nulla”
“La tecnologia a scuola è pericolosa”.
Le nuove tecnologie viaggiano ad una velocità incredibile: l’insegnante attivo è colui che non si esime dal coinvolgere la tecnologia nella didattica.
Esistono moltissime risorse multimediali che possono supportare l’attività didattica: ogni insegnante, per tutte le materie di insegnamento, può attingere a questo immenso mare di possibilità.
Certo, la tecnologia non è tutto e non esaurisce l’innovazione nella didattica: esistono una molteplicità di metodologie didattiche, alternative alla classica lezione frontale/tradizionale, che si possono concretizzare anche senza la tecnologia.
Queste metodologie coinvolgono e attivano gli studenti, rendendoli i principali attori dei processi di apprendimento.
È colui che si confronta continuamente e collabora con i colleghi
“Da soli si lavora meglio”
“I suoi metodi non sono efficaci”
Quanta ricchezza nel confronto e nella collaborazione con i colleghi! L’insegnante attivo è colui che è aperto alle possibilità che offre il lavoro fianco a fianco con chi vive, ogni giorno, l’avventura dell’insegnamento.
Il confronto continuo permette di chiedersi se i propri metodi di insegnamento sono efficaci, se i metodi valutativi sono coerenti ed equilibrati, se l’aspetto relazionale con gli studenti è curato.
La collaborazione, il fare squadra, il progettare insieme ai colleghi percorsi formativi multidisciplinari arricchisce le proposte che gli insegnanti offrono agli studenti.
Agli occhi degli studenti, vedere che gli insegnanti si uniscono per un obiettivo comune lascia un segno indelebile, poiché percepiscono che tutti abbiamo cura del loro percorso formativo ed educativo.
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